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lunedì 28 febbraio 2011

ROBI BONARDI E' DEI NOSTRI

Oggi vi presentiamo un personaggio straordinario che gioca un ruolo fondamentale nella squadra di Bambini al Potere! Conosciutissimo come Disc-Jockey storico, regista, autore, critico & writer della carta stampata, consulente e direttore artistico, Robi Bonardi sarà il nostro brand designer e consulente creativo per una linea di abbigliamento dedicata ai bambini.

Collaboratore storico con le più importanti etichette discografiche del mercato e con le più rinomate produzioni esecutive dello Show Biz, Robi ha scritto e scrive per testate e stampa specializzata. Ha curato per la Feltrinelli l’incontro “Hey Mister Tamburino” dedicato a Bob Dylan e inerente al Parma Poesia Festival. Ha pubblicato nel 2005 “BimboBambo”, piccola-grande raccolta di scritti dedicata alle poesie e alle favole che non hanno età e nel 2008 la raccolta intitolata “Non Diciamo Ballate” per la Collana Salmidzsat edita da Biblioteca Clandestina Errabonda, di prossima uscita il Diario di Cronaca Sonora “Déjà Vu Italiano”.

Ha collaborato alla realizzazione di importanti trasmissioni radiofoniche (G.R.E.P., Radio One Special, Radio Montecarlo, Pop-Off, Rai Stereo Notte, Radiosamente, ecc.) e televisive, musicali e d'intrattenimento, dal 1974 ad oggi ("Festival di Sanremo", "Eurofestival", "Un Disco Per l'Estate", "Gran Premio", "Sanremo Blues & Jazz", "Sanremo Rock", ecc.) ed è da sempre "delfino", collaboratore e amico di Renzo Arbore.

Questo è soltanto un elenco riduttivo della poliedrica carriera artistica di Robi Bonardi, e ciò che fa è noto a tutti. Gli abbiamo perciò chiesto di regalarci qualche frammento della sua vita che fosse invece sconosciuto, qualcosa che lo definisse dal punto di vista squisitamente umano e “babbesco”. Molte donne reinventano la loro occupazione dopo essere diventate madri, ma rivoluzionare la propria vita sotto una diversa prospettiva è un qualcosa che non accade esclusivamente alle mamme. La professionalità di Robi si è trasformata in funzione dell’essere papà di due ragazzi (uno dei quali lo ha già reso nonno) ed è per questo che ha accettato di raccontarci una visione colorata d’azzurro di cosa significhi essere genitore:

“Sono diventato padre a 24 anni di Francisco Maria (il mio primogenito che mi ha fatto diventare nonno da 6 anni della mia adorata Camilla...), all'apice della mia crescita di collocazione artistica e professionale con l'imminente guadagnato miraggio del trasferimento a Roma dalla mia Piccola Parigi (Parma).

Sono figlio dell'immediato abbondante "dopoguerra" che vedeva nei nuclei familiari e nella figura del padre il perno e la ricerca della sorte del sacrificio, dell'impegno e "del fare fortuna". Sono tutte queste cose e altre ancora che mi hanno dato l'impeto del soppesare e l'importanza del sapere, la voglia del capire e l'equilibrio della curiosità..
Sono sempre stati gli eventi del conoscere meglio e a fondo il divenire delle cose e gli stati d'animo che mi hanno fatto crescere Francisco e da 13 anni anche Jacopo Leon (il mio secondogenito avuto nella più bella età per diventare padre per la seconda volta e lontano dalla prima che è sempre la "sacrosanta").

Quando arrivò Jaco avevo 46 anni e 36 Cecilia, la mia compagna e insieme ci sentimmo improvvisamente più forti e migliori, indipendentemente dallo spiegarci perchè...
Aggiungiamoci, come già detto, l'arrivo anche di Camilla e tutto il più bel "miscuglio del mondo" che non è una roba qualunque, né tanto meno "l'incosciente leggerezza generazionale", ma più semplicemente tenere per mano, quotidianamente la forza della crescita differenziata, l'impareggiabile sostanza dell'attenzione, della giustezza e l'impeto dell’ incessante ricerca del bene altrui.

Quando mi avete coinvolto in questo progetto dedicato alla crescita e all'infanzia che diventa grande, non mi sono dato limiti di slancio e accettazione perché in tutto questo vi ho trovato quasi una continuità naturale e logica; come quando inventavo o leggevo una fiaba ai miei piccoli in tre momenti così diversi e così uguali tra loro, a quando scrivo di una canzone, quando invento uno slogan, quando ascolto una nenia etnica, quando disegno sul muro, quando bacio e quando accarezzo, quando cucino e quando leggo, quando cammino o quando faccio finta di non ricordarmi un sogno....”

Siamo certi che un collaboratore come Robi saprà regalarci risultati ricchi di appassionata inventiva, frutti che soltanto un uomo come lui, innamorato della vita e dei bambini, è in grado di produrre.

“L’Amore” ci ha detto “E’ il nostro continuo disegno vitale, intimo e comportamentale, da ridipingere ogni volta che una delle tante macchie o cancellature esterne ne compromettono in qualche modo i segni definiti e le tinte.”

giovedì 24 febbraio 2011

FREDS SWIM ACADEMY: SICUREZZA ASSOLUTA E DIVERTIMENTO PER RANOCCHIETTI DI OGNI ETA'



Oggi vogliamo presentarvi un’azienda che distribuisce un prodotto innovativo grazie al quale i bambini acquisiscono le basi per un successivo ed ottimale apprendimento del nuoto, sviluppando inoltre un rapporto positivo con l’acqua. L’azienda, la cui sede principale si trova ad Augsburg (Germania), può contare su uno staff di collaboratori giovani e dinamici ed è presente ormai in più di 30 paesi in tutto il mondo.

Qualche genitore, dopo aver dato un’occhiata superficiale al prodotto, potrebbe pensare: “Ma quelle ciambelle con la mutandina non sono pericolosissime per i bambini? Le hanno addirittura tolte dal commercio!” Lo SWIMTRAINER Classic non è una semplice “ciambella”, tutt’altro, e soprattutto non ha la “mutandina”. Si tratta di un dispositivo che soddisfa i criteri di sicurezza europei, australiani e russi, ed è certificato dal marchio TÜV & GS , che viene rilasciato soltanto ai prodotti che superano i severi standard previsti dalle direttive europee. Garantisce perciò la massima sicurezza per i bambini e, soprattutto, consente loro di approcciarsi all’acqua in modo assolutamente particolare.

Abbiamo contattato Carlo Bettazzi, responsabile commerciale per l’Italia, il quale ci ha spiegato quali siano i punti di forza di questo dispositivo e perché sia così diverso da un comune salvagente. Lo SWIMTRAINER Classic è un sistema rivoluzionario sviluppato grazie a un’esperienza pluriennale nell’insegnamento del nuoto. La peculiarità principale è data dalla posizione semiorizzontale del bambino, che gli consente di muoversi in modo autonomo e soprattutto di sviluppare un movimento a rana, il più naturale e istintivo per chi si approccia per la prima volta al nuoto.

Il piccolo viene sostenuto da una pettorina gonfiabile che lo avvolge dal collo fino all’ombelico. Si ritrova così rassicurato da un abbraccio confortante del tutto simile a quello della mamma o del papà, la cui presenza in vasca è necessaria soltanto per condividere un momento piacevole con il bambino, ma non per scongiurare spiacevoli incidenti : il prodotto è assolutamente a prova di ribaltamento e di genitore ansioso :-)

Lo SWIMTRAINER Classic è prodotto in tre diverse misure e può essere utilizzato fin dalla più tenera età, quando il piccolo è in grado di tenere la testa sollevata, quindi a partire ai quattro o cinque mesi di vita.
Perfettamente bilanciato dal supporto dello SWIMTRAINER Classic, durante i corsi di nuoti organizzati dalla Freds Swim Academy il bimbo viene invitato a raggiungere un oggetto galleggiante in una sorta di gattonamento acquatico e stimolato con canzoncine e giochi.

La differenza con le tecniche di acquaticità tradizionali consiste nella particolare posizione del bambino, che gli consente di beneficiare di un’ attività prodepeutica al nuoto vero e proprio. Quindi, il piccolo non solo si diverte in modo assolutamente sicuro, ma si sente più autonomo e libero. Soprattutto non viene semplicemente intrattenuto in acqua, ma educato al nuoto tanto che, una volta abbandonato l’utilizzo dello SWIMTRAINER, è in grado di muoversi in modo corretto e soprattutto senza l’ausilio dei braccioli o di qualsiasi altro sostegno.

Una curiosità sul simpatico logo della società: Fred è il nome del bagnino tedesco che ha ideato questo dispositivo, successivamente perfezionato grazie a studi specifici e accurati. Il ranocchio è, a nostro avviso, un testimonial perfetto: statisticamente è uno degli animaletti preferiti dai bambini i quali, guarda caso, durante il loro primissimo contatto con l’acqua si muovono proprio a rana.
Nel ringraziare Carlo Bettazzi per la sua disponibilità, vi invitiamo a visitare il sito della Freds Swim Acadamy http://www.freds-swim-academy.it/

Su questa pagina Facebook ci sono tutti gli aggiornamenti su eventi, corsi di nuoto e iniziative legate allo SWIMTRAINER Classic:

http://www.facebook.com/profile.php?id=1520830729&ref=profile#!/profile.php?id=100000196233178


giovedì 17 febbraio 2011

GIVE AWAY: VINCI UN CORSO DI ACQUATICITA’ PER TE E PER IL TUO BAMBINO!

Oggi vi proponiamo un give away veramente esclusivo, gentilmente offerto da una splendida struttura sportiva di Roma, il Due Ponti Sporting Club, una delle più grandi realtà nel campo del fitness a livello nazionale, un' autentica icona del benessere psico-fisico nella capitale. Nei suoi 50.000 mq il circolo offre un innumerevole serie di servizi come 5 palestre, 3 piscine, 19 campi da tennis, lo SPA, un centro di fisioterapia. La struttura è situata in zona Cassia. Collegandovi a questo link potrete visionare il loro sito: http://www.dueponti.it/

Il premio in palio consiste in una tessera della validità di tre mesi per un corso di acquaticità davvero speciale dedicato ai piccoli da 0 a 36 mesi. La frequenza è settimanale, tutti i Sabato mattina dalle 9:00 alle 13:00. Verrà concordato con la Direzione l’orario più consono alle esigenze del vincitore. E’ naturalmente prevista la possibilità per uno dei genitori di scendere in vasca con il bambino, requisito essenziale per regalare sicurezza al piccolo e per condividere un importantissimo momento di gioco.

Le semplici regole per partecipare sono queste:

1) Condividi questo post sul tuo blog oppure sulla pagina face book e fai il copia e incolla del link di condivisione al termine del tuo commento.

2) Lascia un breve commento a questo post raccontandoci di quando hai imparato a nuotare. Se non sai nuotare, descrivi perché hai paura dell’acqua.

3) Iscriviti alla news letter di Zero6 per essere sempre aggiornato su eventi e iniziative divertenti a misura di bambino. http://www.zero6.eu/registrati.php
E’ facilissimo, rapido e naturalmente è gratis.

4) Per ovvi motivi non potremo prendere in considerazione commenti anonimi e/o privi dei requisiti indicati nei precedenti punti.

In bocca al lupo a tutti! Partecipate e condividete, è un’occasione davvero unica per approcciare i vostri bambini all’acqua: un’attività divertentissima che entusiasmerà non solo i piccoli, ma anche e soprattutto voi genitori.
Scade il 28 Febbraio pv. In data 1 Marzo comunicheremo il nome del fortunatissimo vincitore.

domenica 13 febbraio 2011

INNAMORARSI A TRE ANNI


Un pomeriggio di tanto tempo fa mio figlio, all’uscita dell'asilo, ha esordito con un:“Sai, mamma, non sono più fidanzato con Zoe… Il giorno, poi, va sempre a casa con i genitori!” E già. Incappare in suoceri così retrogradi è un gran bell’impiccio! Quanta crudeltà nel precludere una sacrosanta convivenza a due giovani cuori innamorati! Un po' di modernità, e che cribbio! :-)
Mio figlio a tre anni scarsi aveva già individuato la donna della sua vita. Un caso raro? No, è piuttosto comune che i bimbi si innamorino fin da piccolissimi.

Le reazioni dei genitori spaziano dal gemito di tenerezza all’urlo di Munch. Ad alcuni parte l’embolo del: “Wow! Mi si è fidanzato il cucciolo! Devo assolutamente raccontarlo all’universo!" E giù con eventi ad hoc su Facebook, foto dei due innamorati incorniciate da vezzosi cuoricini, telefonate, annunci raggianti a vicini, parenti, semplici curiosi, insegne ad intermittenza fluorescente, fuochi di artificio ad oltranza. Il pargolo rimane a guardarci, perplesso da tanto entusiasmo, e intanto si gode la sua storia d’amore mentre noi prendiamo impegni con l’azienda di catering, il fiorista, il prete e l’orchestra per allietare i duecentocinquanta invitati alle nozze.

In altri, invece, la notizia genera perplessità. Prendono forma prese in giro velate ai danni del pargolo, quasi si sentano in dovere di spiegargli che non ci si può fidanzare a tre anni. Perché no? Etimologicamente la parola “fidanzato” significa “degno di fiducia” e mi sembra che la definizione calzi a pennello anche per nanetti altri poco più di una bottiglia di latte. Perché, se ci pensate bene, fidanzarsi a tre anni, o giù di lì, rappresenta il riconoscimento di un affetto profondo per un compagno speciale, nulla di più. Manifestazioni d’amore più concrete, perlomeno ce lo auguriamo vivamente, sono lontane anni luce dalle testoline dei bambini che oggi sono sì precoci, ma non così precoci. Un genitore con un briciolo di criterio in zucca dovrebbe registrare il fatto con naturalezza, la stessa naturalezza con la quale i bimbi si fidanzano e “sfidanzano”, spesso nel giro di poche ore.

Sempre il tizio che ho partorito qualche tempo fa, alla veneranda età di cinque anni mi ha raccontato delle sue torbide vicende scambiste alla scuola materna…
“Lo sai che io e Sofia ci siamo lasciati? Diceva che non la facevo più ridere…Allora io mi sono fidanzato con la sua amica che non rompe mai le scatole quando le dico di fare un gioco e ride sempre e Sofia si è fidanzata con Damiano. Un po’ mi dispiace, però almeno ora siamo tutti più contenti.”
Non fa un piega...

Ora passo la palla a voi: avete voglia di raccontarmi qualche aneddoto tenero, buffo, sgangherato sul fidanzamento dei vostri piccoli? Quali sono state le vostre reazioni?
PS: Buon San Valentino a tutti gli innamorati, dai 3 ai 300 anni di età!

venerdì 11 febbraio 2011

GIVE AWAY PLAY HOUSE DISNEY - CATANIA


Prosegue il Playhouse Disney Live, da novembre 2010 nelle migliori città italiane, uno spettacolo divertentissimo durante il quale i bambini possono scatenarsi al ritmo di musica con Mannie Tuttofare e i suoi simpatici strumenti, battere le mani con i Little Einsteins, saltellare con Tigro, Winnie the Pooh e tutti gli amici del Bosco dei Centro Acri. Con Playhouse Disney Live è rigorosamente vietato starsene buoni buoni su una sedia!

Se sei amica di Zero6 potrai usufruire dello speciale sconto del 10% sull’acquisto dei biglietti, è sufficiente registrarsi qui: http://www.zero6.eu/registrati.php

Oggi Bambini al Potere! regala a un fortunato vincitore 4 biglietti per la prima di Mercoledì 16 Febbraio – presso il Teatro Metropolitan Via Sant'Euplio, 21 – CATANIA

Lascia un commento a questo post, condividi sulla tua pagina face book o sul tuo blog e segnalaci il link di condivisione. Per ovvi motivi non possiamo accettare commenti anonimi.

Martedì 15 Febbraio alle ore 16:00 comunicheremo il nome del vincitore – I biglietti potranno essere ritirati direttamente presso il botteghino del Teatro.

martedì 8 febbraio 2011

NO KIDS? IN CHE SENSO "NO KIDS"?


Questa notizia ha fatto il giro del Web :

Dunque…Ecco…Ehmmm… Parliamone, sì. Parliamone. Perché l’articolo esordisce con un “E non si tratta dell'evoluzione postmoderna di lontani divieti impronunciabili. Semplicemente di una ricerca del silenzio, della tranquillità.” A nostro avviso, invece, precludere l’ingresso ai bambini a prescindere dalla loro natura altamente disturbante (e qui vi preghiamo di cogliere una nota di garbato sarcasmo e non la voglia di innescare polemiche sterili) rappresenta soltanto l'ultima sfumatura della lunga serie di discriminazioni che ci ha regalato il passato. Le motivazioni sono diverse, i fini meno feroci, ma questa preclusione va a toccare i bambini e ciò ovviamente non ci piace.

Ghettizzare le famiglie perché “disturbano” sarebbe la democratica soluzione per garantire ordine e tranquillità nei locali chic? A parte il fatto che difficilmente una famiglia con figli piccoli mette piede in un luogo dove si sorseggia Moët et Chandon ghiacciato avvolti da luce soffusa e musica new age, il problema di base è questo: e se un bambino rimane composto al suo posto ed evita di fare il tiro a segno con i coltelli ai danni dei camerieri, quale sarebbe il senso di vietargli l’ingresso? Non sarebbe più semplice per il gestore intervenire valutando di caso in caso?

Un bambino che al ristorante rovescia i tavoli senza alcun controllo può innegabilmente generare fastidio, ma francamente ci sembra un visione un po' esagerata. Se un bimbo effettivamente arreca disturbo in modo eccessivo (e ciò può capitare, non lo neghiamo) è sufficiente una richiesta di intervento da parte dei genitori; sono loro i reali maleducati, e non il piccolo. Ma per alcuni anche il parlottio incessante di un bimbo può disturbare, anche un urletto sporadico perché non vuole assaggiare gli spinaci, o lo spostamento di una sedia per andare a fare pipì. Ecco,se questo è disturbare allora non stiamo neanche a discutere; ci avvaliamo della facoltà di non replicare ad un’assenza di empatia così pesante nei confronti dei bambini.
Che l’Italia non fosse un paese bimbo-friendly per noi non è poi questa sorprendente scoperta, che non esistano spazi adatti ai più piccoli è una triste realtà che sperimentiamo quotidianamente sulla nostra pelle. Ma che oggi si arrivi addirittura a pensare di impedire l’ingresso nei locali pubblici ai bambini ci sembra un filino inquietante.

La maleducazione (di grandi e piccini) non è mai ben accetta. I bambini, invece, dovrebbero esserlo sempre, in tutti i luoghi e in tutti i laghi. E poi, se addirittura gli si vieta l’ingresso sui velivoli, come dovremmo fare per andare in vacanza all’estero? Chiedere loro se ci raggiungono in separata sede, magari con l’aereo di Barbie?

Attendiamo le vostre impressioni e… Sappiate che qui da noi possono accedere tutti, senza limitazioni. Grazie

martedì 1 febbraio 2011

NATALIA CATTELANI: PASSIONE, AMORE E CREATIVITA' IN CUCINA

Che sia una cuoca straordinaria lo sanno in molti, che sia una bellissima donna è piuttosto evidente, che sia una fra le più capaci food blogger della rete è ormai un dato di fatto, ma che sia anche una persona simpaticissima ve lo dico io, poichè ho avuto l’onore di conoscerla personalmente e di intervistarla per Bambini al Potere.

Natalia Cattelani è nata a Sassuolo e ciò le regala un irresistibile accento che già di suo fa tanto “buona cucina”. Ma non è soltanto un’ottima cuoca, le sue capacità in campo artistico sono molteplici: scopre ad appena dieci anni di avere una bella voce e prende parte come personaggio principale a delle operette, ama recitare e ha seguito per ben cinque anni dei corsi di teatro a Modena, sempre con un occhio di riguardo all’arte del bel canto.
Laureata in giurisprudenza, nel corso della sua vita ha frequentato corsi di cucina dovunque e su ogni cosa, è una sommelier certificata dal corso Fisar, ha aperto una scuola di cucina prima itinerante, poi con sede fissa a Roma e nel frattempo ha trovato anche il tempo per sposarsi e mettere al mondo ben quattro ragazze, l’ultima nel 2006, concepite tutte con lo stesso uomo, ci tiene a precisarlo. Suo marito Roberto, cardiologo nutrizionista seguace della medicina naturale, è da sempre il miglior consulente per le sue ricette.

Alla nascita della quarta bimba, molla tutto e apre il blog http://www.tempodicottura.it/ rivolto a chiunque ami cimentarsi in cucina, ma soprattutto con un'ampia sezione dedicata al cucinare divertendosi assieme ai propri figli.
Nel 2010 arriva una chiamata dalla redazione de La prova del cuoco; cercavano una mamma che facesse cucinare i bambini. Diventa quindi ospite fissa del programma per circa un anno. Potete vederla all’opera in una delle sue tante partecipazioni clikkando qui: http://www.youtube.com/watch?v=yr8TK9RbS-U

E’praticamente onnivora, ma non ama le consistenze molli: sono poco divertenti e "si lasciano subito andare giù". Quindi pollice verso contro molluschi, trippa e ostriche. Cucina principalmente di sera, quando sono tutti a letto, per non essere disturbata e per rilassarsi un po'. Le piace disegnare e inventare, costruire e usare la fantasia.
Ottimista per motivi religiosi, il suo motto è "andare sempre avanti" e vive giorno per giorno, senza programmazioni a lungo termine.

Qualche curiosità su di lei: è stata anche doppiatrice in alcuni episodi del telefilm Lassie ed è costantemente a dieta, perché ingrassa anche con l'aria. Di ciò si è sempre lamentata fin da ragazza, quando pesava appena 56 chili per un metro e settanta di altezza.

Ed ora qualche domanda per farvela conoscere meglio:

1) Auguste Gusteau, l'idolo di Rémy, il delizioso piccolo chef di Ratatouille afferma che “chiunque può cucinare", compresi ovviamente i topini talentuosi e i cuccioli d’uomo. Sei d’accordo?

Si, Gusteau ha perfettamente ragione, non diventeremo tutti come lui, ma provare e ottenere risultati più che dignitosi lo possiamo fare tutti, basta avere “la voglia” aggiungo io! E non ho detto il tempo, perché quello se si vuole si trova sempre, facciamoci un bell'esame di coscienza... Oh, mamma mia come sono cattiva! Ho iniziato questa intervista da vera bacchettona, speriamo di aggiustare il tiro e di apparire un po' più simpatica!

2) Quando crei qualcosa di particolarmente artistico come una torta riccamente decorata, quindi splendida non solo per il palato, ma appetibile anche alla vista, soffri nell’assassinarla a coltellate per servirla ai fortunati commensali?

Assolutamente no, finalmente godo anch'io dopo tanto lavoro nel poterla assaggiare!

3) Hai quattro splendide ragazze in casa, ma non tutte vantano le tue capacità ai fornelli. Te ne stupisci, accetti ragionevolmente il fatto che i figli non ereditano sempre le nostre virtù, oppure sotto sotto speri ancora di redimere la pecorella smarrita?

Avranno ereditato qualche cos'altro, magari di meglio! La grande, per esempio che non ha molta attitudine per il cibo, non ama nemmeno mangiare, ma è un'artista a tutto tondo: disegna, crea, abbina, con un gusto davvero particolare e nelle sue cose (alcune) è precisissima e meticolosa, molto esigente, insomma bellissimo no? E quando dovrà preparare una torta per i suoi figli, beh, mi auguro di esserci ancora io, in fondo la mamma è sempre la mamma !

4) Un antico proverbio recita che gli uomini si prendono per la gola, ma le donne? Sei mai stata sedotta (anche soltanto intellettualmente) da un uomo abile in cucina?

Ti devo dire la verità? No! Dal momento che cucinare lo so fare io, mi piace essere sedotta da altre cose, non riesco ad apprezzare questa qualità nell'uomo, anche perché poi “potrebbe” subentrare la competizione, insomma, no: o io o lui!

5) Amore, creatività e ottime materie prime: in quale percentuale miscelare questi ingredienti per ottenere un piatto da dieci e lode?

Guarda, io metterei l'amore al 50 per cento, poi pari merito il resto. Cosa te ne fai delle materie prime se non riesci a trattarle con amore, e della creatività, se nella tua testa non hai il sentimento giusto per incanalarla? Sì, sono convinta di quello che ho detto.

6) E infine una confidenza capace di distruggere la tua reputazione in poche, abili, mosse: Natalia Cattelani brucia mai la cipolla quando fa il soffritto?

Mi leggerà qualcuno? Sì, mi capita spesso di bruciare non solo la cipolla, ma soprattutto quando uso la pentola a pressione: spezzatini, verdure a vapore, fagioli… Ti potrei fornire un elenco preciso dei mie piccoli disastri, perché sono ostinata e distratta. Metto dentro in pentola, poi vado a fare altre cose, dimenticando di avere qualcosa sul fuoco, il tempo vola e io, magari mentre sto rispondendo ad una intervista, brucio tutto...Oooooops! Sento un odorino....Mannaggia corro in cucina...Ciaoooo!

Nel ringraziare Natalia per la sua squisita disponibilità, concludo questa intervista citando delle considerazioni tratte dal suo blog che collimano perfettamente con lo spirito di Bambini al Potere:

Con questo blog non mi propongo di insegnare a chi non sa o di confrontarmi con chi sa già. Quello che mi ha spinto a scrivere è la voglia di comunicare delle idee che aiutino ad agire.
Idee semplici e finalizzate.
Idee che ci tengono in movimento.
Nel tempo di cottura.
Parto dai bambini e dedico questo mio primo sforzo a loro, stiamo con loro,festeggiamo con loro, creiamo cose per loro.