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martedì 28 dicembre 2010

PICCOLI CHEF



In questi giorni fioccano consigli, più o meno originali, sul come intrattenere i bambini durante le festività: lavoretti e oggettini vari da creare con le proprie mani con risultati deliziosi che regalano effettivamente tanta soddisfazione. Ma tutte queste attività, per quanto istruttive, hanno in comune due pecche: se sono troppo articolati rischiano di stancare i più piccoli che, ricordiamocene, hanno una soglia di attenzione piuttosto limitata, e spesso richiedono una sorta di caccia al tesoro per reperire i materiali necessari.

Se come al solito il tempo è tiranno e la fantasia scarseggia, cosa inventarsi al volo per giocare e divertirsi assieme ai propri piccoli? Il jolly di ogni genitore degno di questo nome è, da anni, la manipolazione della pasta di sale: non esiste mamma o papà nell’universo esplorato che non conoscano a memoria le dosi per mettere in piedi un gioco educativo, divertente e soprattutto economico. La pasta di sale è sicuramente un’attività consigliabile anche per i bimbi più piccoli, ma non è esattamente una specialità gastronomica… Molti bambini, scontato precisarlo, amano sperimentarne il sapore. Poco male per la salute, gli ingredienti sono edibili, ma come la mettiamo con il gusto?
Perché allora non “inventarsi” (si fa per dire) un qualcosa che abbia comunque a che fare con la manipolazione, che metta allegramente a soqquadro la casa, che infarini da capo a piedi i nostri bimbi, ma che produca come risultato finale quello di poter mangiare il frutto delle nostre “fatiche”?

Lo dice Auguste Gusteau, l'idolo di Rémy, il delizioso piccolo chef di Ratatouille: “Chiunque può cucinare", compresi ovviamente topini talentuosi e cuccioli d’uomo. Allora provate a infilare un grembiule ai vostri bambini e metteteli alla prova: i giochi più divertenti sono anche i più semplici e i più antichi. Chi di voi non ricorda ancora con piacere di quando dava una mano alla mamma a cucinare? Chi fra le bambine adesso quarantenni non ha chiesto a Babbo Natale il Dolce Forno? Chi fra i maschietti oggi nerboruti non ha aiutato il papà a mettere su il caffè o la nonna a preparare la lasagna?
Cucinare per gli altri è un atto d’amore, ce lo insegnano da sempre le nostre nonne, quale dono migliore potremmo fare ai nostri figli se non quello di regalare loro importanza, di farli sentire grandi al punto di mettere in pentola qualcosa che poi mangeranno sicuramente con entusiasmo, perché “l’hanno fatto loro”?
Cosa importa se i tortellini saranno venuti un po’ stortignaccoli o se il ragù non sarà perfettamente addensato? Come afferma saggiamente Anton Ego:"L'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."
Mettere mano ai fornelli assieme alla mamma, e possibilmente in compagnia anche di papà, è un gioco meraviglioso. Se pensate che cucinare assieme ai bambini sia dispendioso in termini di tempo, provate a vedere le cose sotto un’altra prospettiva: è più conveniente essere interrotti ogni trenta secondi perchè i piccoli richiedono continuamente la nostra attenzione, oppure si fa prima a mettergli in mano una forchetta e a chiedergli di sbattere loro le uova per preparare una frittata?

Sì, d’accordo, a fine operazione non ritroverete più la ciotola, e probabilmente neanche i bambini, ma fidatevi: a conti fatti impiegherete meno tempo a ripulire la cucina devastata dai vostri esperimenti gastronomici che non a tenere a bada dei figli che si sentono trascurati.
Provate a cogliere il nostro piccolo suggerimento e fateci sapere come è andata. Ricordatevi che uno dei cartoni animati più intelligenti degli ultimi tempi è “Ratatouille”. Beh… A dirla tutta ci sarebbe anche “Piovono polpette"ma, con le dovute precauzioni, i cieli della terra continueranno a produrre soltanto pioggia.
E neve, visto il periodo tantissima neve…

venerdì 24 dicembre 2010

SPLENDUOSISSIMI AUGURI!


Lo staff di Bambini al Potere! desidera augurarvi splenduosissime feste. Perché splenduosissime? Perché abbiamo scelto come portavoce la nostra Prof. preferita, l’unica fra noi che, con il suo curioso Esperanto russo-tedesco-romano, riesce a colpire l’attenzione dei più piccoli.
Passiamo la palla alla Paginus, unendoci a lei per augurare un Natale strepitoso a tutti quelli che finora ci hanno seguito con affetto, a tutte le famiglie e soprattutto ai bambini, incontrastati protagonisti delle nostre vite. E’ a loro che va il nostro augurio più sincero di trascorrere un Natale spruzzato di magia, sogni e serenità.

"Miei ciovani amici,
vostra Professoressa Paginus desidera ricordarvi che se non sappiamo condividere kvello ke abbiamo con gli altri rimaniamo senza amici, e kvesto è orrendamente tristissimo. Vostra famiglia e compagnucci simpatici di gioco di parco sono vostra più grande ricchezza, non intera collezione di Ben Ten o Hello Kitty o monetine dentro di salvadanaio di forma di porcellino.
Kvindiii, inutile chiedere tanti regali a Babbo Natale per sentirsi più ricchi. Lui non è milionario ke ha vinto di Superenalotto! Lui costruisce personalmente giocattoli con aiuto di elfi volenterosi. Babbo Natale è sicuramente magico, su kvesto nun ce piove, lui può moltissime cose. Ma anche maghi devono riposare per fare di loro straordinari prodigi. Se ogni bambino gli chiede tonnellate e tonnellate di regali, lui sviene per fatica e gli elfi fuggono via lanciando curiosi cappellini in aria per eccesso di lavoro.
Se voi chiedete un giocattolino in meno, Babbo Natale prende quel regalo e lo porta a bambino ke non può scrivere letterina, perckè vive in posti dove non c’è neanke cassetta di lettere di posta.
Con gesto generoso di vostro kuore, regalerete un sorriso ad altro bambino ke dentro di zua cameretta possiede tanto amore, ma pochi giocattoli. Regalare sorrisi è cosa molto bellissima e non costa nulla. Co‘sti chiari de luna, regalare cosa bellissima senza spendere soldi è gesto molto intelligente, oltre che nobile.
Ricordatevi che non bisogna essere buoni solo a Natale, ma anche 15 Ottobre, ciorno di Ferragosto, 6 Novembre, 4 Luglio, 8 Febbraio, 12 Marzo etc..etc.. E per essere buoni Prof. Paginus non intende soltanto dentro di vostro kuore, ma anche dentro di vostre membra scalpitanti come di puledrini su pista di ippodromo.

Dventro di knostro cervello c’è smisurata colonia di bestioline che danno impulsi di movimento. Bambini hanno qualche miliardo di milione di neuroni in più, per kvesto loro corrono tutto giorno come di treno a vapore impazzito. Kvesto è molto positivissimo quando tutta la famiglia è sparpagliata su verde, ampio e lussureggiante parco all’aperto, ma cauza qualke minuscolissimo problema kvando ci si trova dentro di casa di 70 mq con altre 30/40 persone.

Kvindiiiii, divertitevi sicuramente con vostri amiketti di cuore, con fratellini e cuginetti, ma per favore evitate di lanciare in aria pesante paletta per affettare Panettone o di nascondere dentiera di anziano nonno senza di quale torrone alle mandorle diventa sfida dolorosissima e impossibile per sue stanche gengive.
Io ringrazio di voi per aver ascoltato di miei piccoli suggerimenti, miei ciovani amici, e vi prego di porgere a vostre famiglie tutte i miei auguri di un felicissimo, splenduosissimo, meravigliosissimo Natale. "

Professoressa Olivia Paginus per Bambini al Potere!

mercoledì 22 dicembre 2010

NANDO SEPE: MUSICA, ARTE E SOLIDARIETA'

Riassumere in poche righe il percorso di vita di Nando Sepe è assolutamente riduttivo, ma proveremo a farlo: produttore di artisti e cantanti come Rita Pavone, Toni Dallara, Marcella Bella, Loredana Bertè, Patty Pravo, Anna Oxa, Shel Shapiro, New Trolls, Mia Martini, Rettore (soltanto qualche nome fra i tanti), fin da bambino manifesta un amore smodato per la musica. All’età di dieci anni inizia a cantare con vari gruppi ed orchestre della provincia di Foggia, quindi lavora come fonico, prima di gruppi locali, poi con artisti famosi in Italia negli anni ‘70 quali gli Equipe 84. A vent’anni, durante gli studi universitari, inizia a produrre spettacoli in proprio itineranti a livello nazionale e quindi, nel 1977, si trasferisce a Milano e rileva una già ben avviata agenzia trasformandola in una delle più grandi realtà italiane in campo musicale.

Nel 1988 parte la sua grande sfida in RAI: viene chiamato con la proposta di affiancare Anna Oxa ad Enrico Montesano nella conduzione di ‘Fantastico’ e la trasmissione si rivela un trionfo. Nasce quindi una collaborazione con una delle più importanti icone femminili della musica italiana e la produzione di successi quali “Ti Lascerò”,“Tutti i brividi del Mondo” e “Donna con Te”. Sanremo gli regala enormi soddisfazioni grazie alla produzione di una fantastica tripletta di giovani promesse tutte al femminile: Mietta, Silvia Salemi e Gerardina Trovato. Nel 2005 inizia la collaborazione con Giampiero Artegiani, storico autore di grandi successi ("Perdere l'amore") e con il quale realizza nel corso del 2006 il nuovo disco di Silvia Salemi . Il disco uscirà a fine aprile di quest'anno, anticipato dal singolo "Il mutevole abitante del mio solito involucro" e dal videoclip della stessa canzone, con la regia di Beppe Fiorello alla sua Opera Prima.

Attualmente Nando Sepe sta realizzando altri progetti di artisti emergenti:
Triacorda, band femminile rock-pop e Beppe Stanco, 3° classificato al Premio Musicultura di Recanati 2006, con la canzone "Cinemascope", della quale è stato realizzato anche un videoclip che ha visto la partecipazione straordinaria dell'attrice Vanessa Gravina.

Dicono di lui che è una persona estremamente gentile e disponibile e noi, che abbiamo avuto il piacere di intervistarlo, confermiamo pienamente.
Nando Sepe è quindi un uomo cordiale, un abilissimo e prolifero produttore, ma anche e soprattutto una persona attenta al sociale. Nel 2009 ha ideato un progetto a scopo benefico: “Amici di face… e non solo…” , una compilation in collaborazione con alcuni artisti della sua scuderia a favore di CHILD TO CHILD FOR AFRICA.
“Amici di face… e non solo…” è oggi alla sua seconda edizione. Quest’anno i proventi sono a favore dell’ASAMSI, una onlus che riunisce le persone affette da atrofia muscolare spinale, malattia genetica estremamente invalidante che colpisce a livello motorio in particolare i bambini. Questo è il link al loro sito: http://www.asamsi.org/

Desideriamo che sia proprio Nando a presentarci in cosa consiste questa splendida iniziativa:

1) Come prima cosa vogliamo esprimerti la nostra gratitudine per il tempo che ci hai concesso, ne siamo veramente onorati. Vorrei che ci spiegassi cosa ti ha spinto a realizzare questo progetto e se esistono delle persone fra quanti hanno collaborato che vorresti ringraziare in modo particolare.

Tutti quelli (e sono tanti, circa 700) che hanno aderito con la foto e l’acquisto di uno o più dischi. Ringrazio in modo particolare l’Avvocato Lombardi, il quale ha acquistato 30 copie, l’Avvocato Bernardini, il Notaio Matarrese, Pasquale Vurro, Annalisa Corni, Leonardo Turi, Rocco Damato, Sandra Bracco, Nello Marti, che hanno prenotato dalle 10 copie in su, e l’attrice Annamaria Rizzoli per il suo prezioso aiuto.

2) Perché hai scelto di devolvere i proventi proprio all’ASAMSI?

E’ stata mia nipote Rossella Palatella a coinvolgermi, visto che è vittima della malattia, ma sta affrontando con solarità il suo disagio.

3) Vuoi indicarci quali sono le modalità per poter reperire “Amici di face… e non solo…”?

Si può lasciare il proprio indirizzo nella mia casella postale Facebook o in quella dell’attrice Annamaria Rizzoli. In alternativa, si può inviare una mail a: nandosepe@tin.it oppure effettuare una prenotazione presso le Feltrinelli, dove sarà disponibile a partire da Gennaio.

4) Oltre ai personaggi famosi che hanno collaborato al progetto, chi sono i volti delle persone che appaiono nel libretto del cd?

Tanti amici veri e virtuali di Facebook e non solo, molti arrangiatori con i quali ho collaborato nel corso degli ultimi 30 anni (Fio Zanotti, Piero Cassano, Mauro Paoluzzi, Vessicchio) e diverse persone della mia famiglia.

5) Babbo Natale ti concede tre doni speciali da offrire alle persone che ami maggiormente. Cosa regali e soprattutto a chi?

Serenità, salute e amore verso tutti. A chi? A tanti, soprattutto a un grande amico, con l’augurio che si liberi dalla schiavitù della droga e torni ad essere quello che era un tempo.
Ringraziamo Nando Sepe per la sua squisita disponibilità e vi invitiamo a partecipare e a condividere questa iniziativa sulle vostre pagine Facebook.

Vi ricordiamo, qualora ce ne fosse bisogno, che il ricavato servirà a contrastare l’amiotrofia spinale, malattia rara che causa la morte infantile.


Luana Troncanetti per Zero6 – Bambini al potere!

martedì 21 dicembre 2010

GIVE AWAY PLAYHOUSE DISNEY LIVE


Tuo figlio di tre anni ti batte a Trivial Pursuit perché è un fan dei Little Einsteins?

Stringere la mano a Topolino è il sogno irrealizzato della tua infanzia?

Tuo marito non sa riavvitare una lampadina senza farla esplodere e il tuo sogno ricorrente è tradirlo con Mannie Tuttofare?

Sei Disney dipendente e hai contagiato anche i tuoi figli?

Allora non potete perdervi il Playhouse Disney Live, da novembre 2010 nelle migliori città italiane, uno spettacolo divertentissimo nel quale i bambini possono scatenarsi al ritmo di musica con Mannie Tuttofare e i suoi simpatici strumenti, battere le mani con i Little Einsteins, saltellare con Tigro, Winnie the Pooh e tutti gli amici del Bosco dei Centro Acri. Con Playhouse Disney Live è rigorosamente vietato starsene buoni buoni su una sedia!

Se sei amica di Zero6 potrai usufruire dello speciale sconto del 10% sull’acquisto dei biglietti, basta registrarsi qui:

Oggi Bambini al Potere! regala a un fortunato vincitore 4 biglietti per lo spettacolo del 23 Dicembre – ore 19:00 presso il Teatro Team di Bari
Lascia un commento e condividi sulla tua pagina face book.
Mercoledì 22 Dicembre alle ore 16:00 comunicheremo il nome del vincitore


venerdì 17 dicembre 2010

IL NATALE DI ROMA SI ARRICCHISCE DI SOLIDARIETA'







Durante la devastazione dei manifestanti a Piazza del Popolo anche lo stand Unicef è andato distrutto: 300 Pigotte messe al rogo, tanto per dirvene una. Ogni Pigotta rappresenta un bambino in attesa di un aiuto, perché ciascuna di esse equivale a un kit salvavita per combattere la malnutrizione: ecco cosa hanno distrutto, oltre 300 speranze per una vita migliore.

Lanciamo un appello a tutti i genitori romani: partecipate, se potete, e viralizzate questo evento sulle vostre pagine face book il più possibile.

Sabato 18 e Domenica 19 regalate e regalatevi un sorriso.


Al Centro Commerciale Porta di Roma dalle ore 15.00 alle ore 18.00 La Professoressa Paginus, bizzarra insegnante dall' accento russo-tedesco-romano racconterà il Natale a modo suo per il divertimento di tutti, piccoli e grandi.

L' evento è organizzato da Unicef e noi non potevamo non dare il nostro piccolo contributo ..

'' Zono molto onorata di mio modestissimo contributo a raccolta di fondi per regalare un sorrisp ai pampini. Regalare sorrisi non costa poi molto, kvindi : vizitate lo stand Unicef e venite a trovare di mia perzona. Zarò felicissima di vostra presenza per scambiarci reciproci auguri di uno spenduosissimo Natale''

Olivia Paginus

Centro Commerciale Porta di Roma
Uscita loc. Bufalotta/Via delle Vigne Nuove


PRIMO PIANO – SCALA GIALLA ( di fronte a ZARA )



mercoledì 15 dicembre 2010

A NATALE PUOI...

“Caro Babbo Natale, a me piacerebbe tanto diventare una sirena e vivere nel mare. Ti faccio un disegno, così capisci esattamente come devi trasformarmi…” (la sognatrice)

“Caro Babbo Natale, io vorrei una canna da pesca. Ma non voglio quella da quattro soldi che si compra da Decathlon, voglio proprio quella professionale con la lenza trasparente, le esche e tutto il resto…”(il capitano Achab )

“Caro Babbo Natale, io vorrei tanto avere un fratellino. Ma non deve pesare tanto, se no poi non ce la faccio a tenerlo in braccio e se lo faccio cadere la mamma si arrabbia…” (il pragmatico)
“Caro Babbo Natale, ma per avere i regali devono essere buona tutto l’anno? Ma non ti sembra di esagerare?…” (la rimbrottona)

“Caro Babbo Natale, voglio vedere se questa volta mi porti quello che ti chiedo. L’anno scorso non hai indovinato quasi niente, lo so che sei vecchio, ma puoi stare un po’ più attento?” (l’incompreso)

“Caro Babbo Natale, perché non mi regali una delle tue renne volanti così la mattina faccio più presto per andare a scuola e la maestra non mi sgrida più perché arrivo all’ultimo minuto?...” (il ritardatario)

“Caro Babbo Natale, io vorrei un nuovo BB perché quello che ho è vecchio già di due settimane, una decina di nuove applicazioni per la Wii, un note book rosa shocking, l’intera collezione autunno-inverno di Hello Kitty, l’intero campionario di stivaletti Lelli Kelly- quelli con il tacco, mi raccomando - , la Winx cubista, un abbonamento decennale dal parrucchiere, le unghie finte misura baby se no la mamma non riesce ad applicarmele, una mega trousse con il lucidalabbra glitterati e, naturalmente la pace nel mondo…” ( Paris Hilton)

A parte l’ultima letterina, palesemente inventata, le altre sono tutte autentiche. Nascono dalla fantasia dei bambini, straordinari artefici di frasi buffe e sgangherate che, a pensarci bene, seguono comunque un filo perfettamente logico.
E voi, grette menti adulte, che oggi sorridete delle deliziose richieste dei vostri cuccioli a Babbo Natale, riuscite a ricordarvi di quando avevate la loro stessa età e aspettavate , intrepidi, il mio arrivo fino a crollare sfiniti nel lettino?

Cosa chiedevate voi nella letterina e cosa, invece, chiedono oggi i vostri bambini? Raccontatemi gli aneddoti più significativi sul tema “Caro Babbo Natale…”, i tre commenti migliori verranno premiati con un incontro esclusivo con Santa Claus in persona. Non ci credete? Male, è sufficiente credere fermamente in qualcosa per renderla reale… Vi aspetto al Circolo Polare Artico, dopo il bosco di conifere, terza traversa a destra accanto a recinto delle renne. Se avete problemi a rintracciarmi, chiedetemi un Tom Tom. A Natale puoi…
Oh- oh- oh !
Babbo Natale

domenica 5 dicembre 2010

LA PROFESSORESSA PAGINUS



Cosa spinge una madre di famiglia a trasformarsi in un bizzarro alter ego?
Proprio il fatto che sia mamma, e in più di un figlio particolarmente recettivo nei confronti della lettura, curioso, deliziosamente schizzato e propenso al sorriso esattamente come la donna che l’ha partorito con (accettabile) dolore circa sette anni fa.

La Professoressa Paginus ha invaso per caso il mio corpo una sera in cui gli occhioni di mio figlio si sono posati su uno splendido dizionario illustrato. “Mamma, mi spieghi come siamo fatti dentro?”
Ho aperto il libro e ho visto che conteneva termini e concetti decisamente troppo avanti per un bimbo della sua età. Ma lui insisteva, e allora ho sfruttato il fatto che alcune definizioni anatomiche sono innegabilmente buffe trasformando un tedioso manuale di anatomia in una lettura a misura di bambino.

Ad un certo punto mi è salito alla gola un curioso accento russo contaminato da lievi inflessioni in simil tedesco e qualche botta di romanesco, la mia lingua madre. Poi è arrivata la gestualità, la mimica esasperata del volto e un assoluto divertimento reciproco. I vantaggi, almeno per come la vedo io, sono molteplici: lui placa la sua sete di sapere imparando le cose in modo spassoso, io mi ritrovo ad aspettare quell’appuntamento serale con la sua stessa trepidazione e soprattutto ci facciamo un regalo vicendevole: quel nostro incontro prima di andare a nanna rende entrambi più felici.Mi permetto di suggerire questo esperimento di lettura alternativa a tutti i genitori. La sera si è molto stanchi, questo è un dato di fatto. Ma se provate a farlo in modo diverso dal solito, questo “dovere” quotidiano può trasformarsi in un’occasione di assoluto piacere reciproco. La stanchezza se ne andrà via in un lampo, leggere per credere!

Un’ultima precisazione da parte della Professoressa Paginus: “Genitore ke legge favola come di teatro non è migliore di zuo amiko. Kvindi, tutti i genitori zono potenzialmente ottimissimi lettori. Loro bimbo zarà comunkue riconoscente di lettura amorosa anke se mamma o papà non zanno fare rumore di pelo ke kresce dentro di follicolo o zuono di vento ke piega platani nel mentre di mostruosissima tempesta di pioggia.”

Per quanti volessero conoscerla meglio, è sufficiente clikkare su questo link: http://lastaccata.splinder.com/post/23479041/la-professoressa-paginus

Vi anticipo che a breve sarà possibile incontrarla dal vivo a Roma in occasione di un evento organizzato da Zero6- Bambini Al Potere! in collaborazione con Unicef. Maggiori dettagli prossimamente su questi schermi.

Olivia Paginus alias La Staccata alias Luana Troncanetti


sabato 4 dicembre 2010

ACQUATICITA' PER I BIMBI : ESPLORAZIONE, CRESCITA E DIVERTIMENTO


Alcuni si tuffano a capofitto in mare aperto con le pinne il fucile e gli occhiali, certi saggiano il terreno – pardon! l’acqua – con la punta dei piedini e giudiziosa circospezione, altri gridano anche solo alla vista del soffione della doccia.
Le reazioni dei bambini nei confronti dell’acqua sono molteplici, come è ovvio che sia, ma secondo alcuni esperti si può tentare un approccio già attorno ai tre mesi di vita.

Fino all’età di sei mesi, infatti, il bambino mette la testa sott'acqua con naturalezza, chiude automaticamente l'epiglottide e interrompe la respirazione, anche se solo per pochi secondi. Introdurre all’acquaticità significa naturalmente proporre e non forzare, rispettare le reazioni del bebè senza stupirsi troppo se mostra qualche remora. Le indicazioni degli esperti sono sempre di base, poi è compito del genitore o di un istruttore attento e qualificato valutare se il piccolo gradisce o meno sguazzare in acqua.

Fino ai tre anni è indispensabile la presenza di mamma o papà in vasca per regalare sicurezza al piccolo. L’acqua riproduce egregiamente l’effetto avvolgente e rasserenante del pancione ed è il linea di massima un ambiente assolutamente congeniale al bambino: il contatto pelle a pelle con un genitore, le carezze dell’acqua tiepida, il senso di libertà, e soprattutto il divertimento reciproco, sono gli ingredienti ideali per condividere con il proprio piccolo una fantastica esperienza di esplorazione e gioco.

I benefici che se ne traggono sono molteplici:
- il bambino acquisisce stimoli alle percezioni ed emozioni.
- rafforza il rapporto tra i genitori e il bambino.
- fa sì che si crei tra il bambino e l’acqua una relazione tale per cui questa poi diventi una sorgente di stimoli per il suo sviluppo psico-fisico, come ad esempio compiere alcuni movimenti che non è ancora in grado di effettuare a terra.
- aumenta la fiducia in se stessi e la capacità di apprendimento.
- far crescere l’indipendenza dei neonati preparandoli ad un futuro corso di nuoto.
- tranquillizza le mamme e i papà dei cuccioli più irruenti: il nuoto è sicuramente salute psicofisica, ma è anche e soprattutto sicurezza.

È importante scegliere una piscina in cui ai bambini non sia richiesto un impegno fisico eccessivo e dove siano rispettino i loro tempi naturali, lasciando ampio spazio al gioco. Un istruttore preparato e competente che possieda esperienze di pedagogia, psicologia e tecniche della comunicazione completa un felice incontro con l’acqua. Vi segnaliamo un sito interessantissimo interamente dedicato all’acquaticità e al nuoto per i più piccoli: http://www.freds-swim-academy.it/

Se vi va, raccontateci qualche aneddoto sull’approccio di vostro figlio all’acqua e diteci come dovrebbe essere secondo voi la piscina ideale per il vostro piccolo. Meglio ancora: chiedetelo direttamente a lui; quale migliore e autorevole consulente potrebbe dirci la sua? Organizzare eventi è la nostra specialità, raccogliere pareri e suggerimenti, soprattutto quelli dei bambini, è lo strumento per confezionarli al meglio.

venerdì 3 dicembre 2010

DI CARTONI ANIMATI E ORFANI A GOGO'


Ci avete fatto mai caso? Nei cartoni animati i genitori non hanno vita facile, o meglio, vengono sterminati in massa come se una crudele entità suprema avesse deciso un genocidio della categoria. Non stupitevi se un giorno il vostro angioletto vi chiederà: «Mamma, ma perché tu e papà siete ancora vivi?».
I personaggi dei cartoons non hanno mai i genitori, ma proprio mai! A partire da Lady Oscar, che viene tirata su a colpi di fioretto da un padre misogino (la madre ce l’ha, ma non si capisce bene che fine abbia fatto), si arriva ad un nutrito elenco di sfortunate signorine che popolano più o meno allegramente gli orfanotrofi: Anna dai capelli rossi, Peline e la più famosa Candy Candy che, senza uno straccio di amica, è ridotta a confidare il suo amore impossibile per Terence ad un procione.

Remì, il re dei rifiutati, (ditemi chi alla parola “orfanello” non assocerebbe subito il suo nome!), si guadagna la vita mendicando spiccioli nei vicoli con la sua attività di artista di strada. Anche i genitori di Heidi passano a miglior vita. La piccola, una volta ripudiata pure dalla zia, viene affidata ad un nonno misantropo, costretta a mungere caprette e a dormire su uno scomodo pagliericcio per il resto della sua grama esistenza. Ma lei è contenta, sì. È decisamente contenta, perché quella dell’orfana tutto sommato è una gran bella professione. Ride, tenacemente. Anche quando pesta una cacca addormentata nei verdi pascoli, lei ride. E mentre si rotola nel fieno, le caprette le fanno ciao e le sorridono i monti. Ride, perché per reggere una vita del genere e quel ridicolo taglio di capelli sicuramente si fa di crack, e pure in modo pesante. Neanche il mondo degli animali è risparmiato dalle stragi familiari: l’Ape Maia e l’Ape Magà (Aaaaaaah! Strabiliante fantasia degli sceneggiatori!), orfane di razza, combattono ogni giorno contro mantidi religiose e calabroni assassini, clementi come tirannosauri a digiuno.

E Simba ha uno zio...come dire... birichino che gli fa fuori il padre, tra l’altro facendo ricadere su di lui la colpa dell’omicidio, motivo per cui il piccolo leone è costretto a scappare dal branco per poi andare a vivere con un facocero canterino, trasformarsi in un vegetariano goloso di larve e insetti, avendo nel cuore la convinzione netta di vivere una vita felice. Ritorna a casa in età adulta e ritrova la savana un tempo rigogliosa trasformata in una steppa sterile. E succede che soltanto un istante prima di entrare in analisi, perché ci stava seriamente pensando da un po’, non essendo mai riuscito a superare il senso di colpa per il presunto parricidio, scopre che è stato lo zio a scaraventargli il padre giù da una rupe. Ed ecco che s’affretta a disdire l’appuntamento con lo psichiatra, riacquista fiducia in sé stesso, riconquista il suo regno e, mentre lo zietto finisce sgranocchiato dalle iene, lui si limita a limarsi gli artigli con noncuranza.

Guardando a tempi più vicini, scopriamo che Lilo è orfana di entrambi i genitori, fa a botte con le amichette, è sotto la supervisione di un assistente sociale che vuole toglierla alla custodia della sorella e ha come unico compagno di giochi un extraterreste isterico, frutto di un esperimento scientifico. Il pesciolino Nemo, poi, viene privato della madre da un feroce barracuda, ha una pinna trofica e vive con un padre ipocondriaco privo del senso dell’umorismo. Nonostante tutta la sua soffocante attenzione, il papà riesce a perderselo nell’oceano. Pur rischiando la vita in svariate occasioni alla ricerca di suo figlio, il padre di Nemo ha il buon gusto di salvare sempre la pelle, evitando così di andare a fare compagnia alla moglie defunta e di fare del suo piccolo un orfano a tempo pieno. Chicken Little non è da meno: è orfano di madre, privo di talento sportivo, cresciuto da un padre che lo considera un bugiardo patologico, bistrattato dai compagni di scuola, amico di un porcello obeso e di un pesce dalla dubbia intelligenza, e per giunta è fidanzato con una papera racchia.

E vogliamo parlare de L’era glaciale, dove la mamma del cucciolo d’uomo affoga nel tentativo di salvare la sua creatura dall’attacco delle tigri dai denti a sciabola? Il piccolo deve sorbirsi per tutto il cartone un periodo di convivenza forzata con un mammut scorbutico, nonché la compagnia di un bradipo sciroccato e di un feroce felino. Fortunatamente viene poi riaffidato alle cure del padre: ma sempre orfano rimane! Restando in tema di preistoria, come non ricordare il povero Riù, una sorta di albino in un mondo popolato da uomini con la pelle scura? Privo anche lui di genitori, per tutta la serie è inseguito da un tirannosauro che non ha altro scopo nella vita se non quello di papparsi lo sfortunato ragazzotto, che a dirla tutta, non è neanche ‘sto bocconcino succulento: passare l’esistenza a trottare lo ha ridotto a un sorcio anoressico. Come se non bastasse, tutti lo odiano perché è l’unico ad avere la pelle candida come la neve. Perciò, è costretto a vivere in completa solitudine o quasi, nessuna tribù è disposta ad accoglierlo. I preziosi insegnamenti per la vita che se ne traggono sono due:

1) Se sei diverso, nessuno ti vuole bene.
2) Il razzismo ha radici ataviche.

Anche i genitori di Saetta McQueen non si capisce bene che fine abbiano fatto. Però, visto che si tratta di un’automobile, qui la cosa sembrerebbe avere un minimo di senso.

Citare tutti i capolavori sfornati finora dai geni del settore sarebbe impossibile, ma ciò che li accomuna tutti è un dato di fatto inquietante: i cartoni animati sono pieni di orfani, al novanta per cento privi della madre. Le mamme vengono falcidiate da malattie fulminanti, eventi violenti, detenzioni ingiuste, che le portano ad una lenta morte per crepacuore. Sconvolgono il dato statistico che attribuisce alle donne un periodo di vita più lungo di quello degli uomini e spesso si compiacciono di mostrare il momento in cui le poverette escono per sempre di scena. Il cartone più esplicativo in questo senso rimane da sempre quello di Bambi, che inizia proprio con la confortante immagine della mamma presa a schioppettate dal cacciatore. Ha traumatizzato generazioni di bambini; anche il cinquantenne più insensibile ha fissa nella memoria la sequenza di quegli spari e non può fare a meno di singhiozzare in ricordo dello shock subito in tenera età. Non a caso in Svezia ne hanno proibito la proiezione.

Non vorremmo apparire esagerati, ma tutto questo parlare di genitori morti temiamo possa convincere i bambini che mamma e papà debbano precocemente passare a miglior vita. Il che, facendo le corna, è purtroppo un’eventualità plausibile, ma… perché angosciarli con un’evenienza che ci auguriamo tutti si compia con la massima serenità e, possibilmente, nel calduccio del nostro letto, dopo aver spento la nostra centunesima candelina?

giovedì 2 dicembre 2010

BENVENUTI A TUTTI I BAMBINI!





Questo blog è per chiunque creda che i Bambini possiedano lo straordinario potere di migliorare il mondo ed è severamente sconsigliato a quanti considerano i cuccioli d’uomo come una rottura di balle.


E’ dedicato a chi abbia sempre le mani sporche di colori per le dita, e nell'anima tante pennellate di fanciullesca allegria, è riservato a tutti quelli che sono affetti dalla sindrome di Peter Pan senza per questo essere adulti poco responsabili; è aperto a chiunque sia convinto che la Play Station sia un rimedio d’emergenza, e non una fedele baby sitter, a chi ama lo sport e l’aria aperta, a quanti giocano con i propri figli, perché il gioco rende grandi i piccoli e grandiosi i grandi, a tutti quelli che, per un motivo o per l’altro, assaporano il privilegio di crescere un Bambino, alle mamme e ai papà che vivono con i figli, non per loro, a chi non pretende una casa linda e ordinata, perché sa bene che i Bambini sono un adorabile casino senza soluzione di continuità.

Benvenuti a tutti quelli che negano mai un sorriso, a chi sa che l’allegria è il metodo più efficace per affrontare la vita., e a chi ha capito che prendersi troppo sul serio è il sistema migliore per avvelenarsi l'esistenza. Benvenuti ai Bambini di ogni età.

Luana Troncanetti alias La Staccata per Bambini al Potere!