Oggi siamo probabilmente invasi dallo spirito di una pedagogista vecchio stampo ma, infischiandocene di apparire obsoleti, lanciamo un appello ai genitori: tenete fuori dalla portata dei vostri piccoli play station e compagnia bella, almeno finché potete.
Questa riflessione nasce dopo aver assistito alla scena isterica di un bimbetto di circa sei anni che ha sbattuto violentemente contro un albero un videogioco, probabilmente perché non riusciva a superare un livello. Aveva trascorso tutto il pomeriggio su una panchina del parco, invece di giocare a pallone con gli altri bambini. Ha proseguito ad urlare e lanciare pedate a chiunque gli si parasse davanti, con gli occhi spiritati di un tossicodipendente in crisi di astinenza, per circa un’ora. Poi finalmente si è calmato, ed è stramazzato per terra a far nulla. La mamma ha quindi ripreso a fumare una sigaretta dietro l’altra, troppo presa dalle sue chiacchierare con le amiche per curarsi di lui. Questo è chiaramente un caso limite, ma non troppo. Non è infatti raro vedere bambini che non si staccano mai da un videogioco, persino quando vanno a una festicciola di compleanno, oppure al parco.
E’ lapalissiano che ogni genitore sia liberissimo di scegliere gli intrattenimenti che ritiene più opportuni per suo figlio, nello staff di Bambini al Potere non militano membri della Santa Inquisizione. Però schiaffare bimbi piccolissimi ad oltranza davanti alla TV, o drogarli con i videogiochi perché si è super impegnati o stanchi è, a nostro modesto parere, troppo comodo. Siamo tutte presi da mille impegni e i figli, alcuni moderatamente, altri in modo tragico, sono sì faticosi, ma non meritano di finire parcheggiati davanti a uno schermo, che sia quello di un televisore o quello di una consolle.
Attenzione: non stiamo parlando di quell’oretta provvidenziale quando si torna stremati dal lavoro e il piccolo non ci lascia preparare la cena, no. Ci riferiamo naturalmente all’ uso sistematico, all’abuso, alla continuità di un trastullo che a lungo andare uccide la fantasia e la capacità di apprendimento dei bambini.
Se non vogliamo che i nostri figli rimpinguino il fenomeno già ben nutrito dell’analfabetismo di ritorno, proponiamo loro qualcosa di diverso, di straordinario, di antico – se volete - come il leggere. La grandezza di un libro non è quantificabile in relazione alla sua funzione primaria che è, chiaramente, quella di insegnare qualcosa. La sua forza è soprattutto nella condivisione. Sì, un libro per bambini ci unisce in modo unico a nostro figlio quando, seduti accanto a lui, gli regaliamo il preziosissimo dono del nostro tempo.
Non è necessario leggere un mattone di cento pagine, ovvio che spesso non ne abbiamo il tempo. E’sufficiente interessarsi a una fiaba breve ma curiosa, oppure sfogliare uno di quei libri a tre dimensioni, quelli con i divertenti pop up, o magari quelli che si trasformano in puzzle. Basta leggere con entusiasmo, incuriosire i piccoli a domandarsi:“E adesso? Cosa accadrà adesso?”. Leggere una fiaba a un bambino è un atto d’amore. Leggergliela bene, intendiamo dire, con le vocine dei personaggi, il suono del vento, del mare e anche del silenzio. A fine giornata costa una fatica bestia, non discutiamo, ma fidatevi: non potreste fargli un dono più gradito e scoprirete che è un’attività estremamente divertente anche per voi.
Basta un briciolo di attenzione e amore e, con un pizzico di fortuna, nostro figlio proseguirà da solo nell’esplorazione di pagine colorate e scritte che ancora non è in grado di leggere, ma che comunque riescono a regalare qualcosa di utile alla sua crescita. Basta poco, e l’alibi che il piccolo potrebbe non essere interessato alla questione non regge. Qualsiasi bambino, anche il più vivace, non può che rimanere affascinato da un libro.
Pur tuttavia, l’uso moderato di videogames et simili, se fatto con intelligenza, può essere annoverato fra gli intrattenimenti per i bambini, soprattutto se scegliamo applicazioni istruttive, divertenti e stimolanti. Assolutamente no, invece, ai videogiochi violenti o a quelli che drogano i bambini al punto da non potersene staccare per superare il livello successivo, quelli che per forza di cose imprigionano il cervello in operazioni ripetitive e sterili.
Introdurre i piccoli alla lettura è un qualcosa che andrebbe attuato fin dalla più tenera età, magari con il supporto di strutture che si preoccupino di aiutare i genitori in questo splendido e affascinante compito.
Segnaliamo perciò a quanti risiedano a Roma in zona Anagnina/Morena/Ciampino una piccola, deliziosa, libreria per bambini che organizza a cadenza settimanale incontri di lettura e laboratori creativi. E’gestita da Mara e Monica, adorabili al pari del piccolo locale curato con impegno; due ragazze che credono in quello che hanno messo in piedi e che meritano una risposta nutrita di pubblico. Soprattutto lo meritano i vostri bambini…
Questi sono i loro contatti:
http://www.libroincantato.it/
Il libro incantato Libreria per Ragazzi
Via di Torre Morena, 50-52a - 00118 Roma
Telefoni: 0660662852 - 3394502639 – 3333795223
Mail: libroincantato@libero.it
Le trovate anche su Facebook:
http://www.facebook.com/group.php?gid=189774837657#!/profile.php?id=1586385415
Vorremmo che questo post servisse a raccogliere le segnalazioni di iniziative analoghe nelle vostre città organizzate dalle librerie, ma anche dagli istituti scolastici. Perciò, cari genitori, se vi piace il nostro suggerimento, aiutateci a polverizzare le play station a colpi di libro. Questo sì che significherebbe passare a un livello superiore…
leggere ai bambini costa una fatica enorme se non lo fate mai. come per tutto (anche fare jogging) è faticoso se non siete allenati.
RispondiEliminaio ho iniziato con gran fatica, poi ho preso cosi tanto l'abitudine che ad un certo punto ho abbandonato il libro e ho cominciato a raccontare storie a braccio. inventare! terapeutico, liberatorio, simile all'effetto che fanno i sogni. provare per credere
sono solo una mamma che prima si stancava anche solo a leggere la fiaba della buonanotte.
come si pio' non leggere ad un bambino ? ha ragione sabrina è sicuramente molto faticoso, ma una volta preso il via... è una strada tutta in discesa e volete mettere la bellezza di sfogliare un libro, di guardarne le foto, di fantasticare .... un viaggio incredibile.
RispondiEliminaleggere, leggere, leggere !
vik
La mia carriera di scrittore comico cominciò proprio inventando una favola per il mio piccolo, per addormentarlo nel suo letto. "Cera una volta, cera un'altra volta, in quel castello si scivolava sempre...". Ogni sera ricominciavo daccapo, aggiungendone un pezzo. Il tutto durava cinque minuti, ma, per me e per lui, furono delle sere stupende. Leggete ai bambini, e fateli leggere! Un grazie a Luana. Maurizio De Angelis
RispondiElimina@Sabrina: grazie per aver condiviso la tua illuminante esperienza. Hai perfettamente centrato il punto: se anche i genitori si divertono e mettono in moto la fantasia, riescono veramente a trasmettere un messaggio importantissimo ai loro figli.
RispondiElimina@Vik: sì, è veramente un viaggio incredibile e affascinante, sicuramente tutto in discesa.
@Maurizio: per quanti non lo sapessero, Maurizio De Angelis non è semplicemente uno "scrittore comico", ma l'unico che è riuscito a conquistare per ben due volte il Premio Massimo Troisi, il più prestigioso riconoscimento in Italia per la scrittura umoristica.
E' un onore ricevere un tuo commento, sono io che ringrazio te per averci raccontato che la tua grandezza è iniziata quando hai cominciato ad inventare fiabe per tuo figlio.
Dobbiamo raccontare loro delle storie, ma vere, anche quando si fanno più grandi. Loro del recente passato (anni '80-'90, per esempio) non sanno assolutamente nulla. E occorre spingerli a leggere il più possibile. M.DeAngelis
RispondiEliminaLe parole di verifica che occorre digitare prima di postare, sembrano nomi di poltrone Ikea. mda
RispondiEliminaIo ho sempre adorato leggere e ho iniziato a leggere a mia figlia da quando è nata. Ha solo due anni e mezzo ma apprezza già i bei libri e la sera prima della nanna non c'è niente di meglio che leggere tutti assieme qualche libro. Segnalo che a Bologna ci sono diverse biblioteche che hanno a disposizioni aree sia per i bimbi molto piccoli (aree bebè) che per quelli più grandi, con angoli morbidi ecc. che organizzano anche letture animate. La più grande è la Sala Borsa, ma in ogni quartiere se ne trovano..
RispondiEliminaNati
@Maurizio: hai assolutamente ragione. PS: Carinissima la battuta sull'Ikea :-)
RispondiElimina@Nati: grazie per la segnalazione!