
Amorevolmente bistrattati dalle mamme blogger che spesso li dipingono come adorabili casinari che ci provano, ma non sempre ci riescono, sono sempre più presenti in rete. Si raccontano nei blog, costruiscono comunità su Facebook, mettono in piedi siti nei quali affrontano le tematiche familiari con slancio, passione, intelligenza. Si mettono in gioco determinati a smantellare il preistorico retaggio che “ L’omo ha da puzzà!”. Sono simpatici, autoironici, ma al tempo stesso seriamente intenzionati a costruire un nuovo concetto di genitorialità.
Sono loro, i Nuovi Papà, Uomini che stamattina abbracceranno con dolcezza i loro cuccioli ancora impastati di sonno e caldi di letto, che scarteranno il lavoretto per il 19 Marzo con autentica commozione, che invaderanno la rete di post, foto, riflessioni e frammenti di amore babbesco.
E’ a questi Papà straordinari che oggi porgiamo il nostro augurio più sincero e riconoscente, a quelli che si raccontano sul web, ma naturalmente anche a tutti gli altri.
E’ con autentico piacere che vi presentiamo qualcuno di questi Papà on line:
Federico Olivo con il suo arguto Paternità Oggi
Silvio Petta con
Superpapà, sito che emette il primo vagito proprio oggi
http://www.superpapa.it/ ma che sulla sua fan page Facebook vanta già quasi 4.000 "mi piace", uno dei quali l'abbiamo clikkato noi.
Come Bambini al potere! non potevamo mancare all’appello. Vi segnaliamo perciò con orgoglio il neonato blog I nuovi papà
Il primo nuovo papà di cui vogliamo parlare oggi è Max Romano Polidori.
1) Scrivi in modo divino… Hai mai sfruttato il tuo talento per regalare al mondo qualche pubblicazione?
Sto scrivendo un libro ironico che s’intitola: “Amo le donne ...purtroppo!” Ed anche se potrebbe non sembrare, il titolo trae sicuramente in inganno. Sarà un libro al femminile. Una specie di vademecum da utilizzare per capire di più il semplice mondo dei maschietti.
2) Da qualche tempo a questa parte curi il blog
Parto dal presupposto che ho aperto un blog perché adoro scrivere. Trovo infatti più facile riuscire ad esternare concetti che avrei più difficoltà ad comunicare ed esprimere “live”. Nel bene e nel male direi quindi che qualsiasi commento è ben accetto se resta nei canoni dell’educazione e non varca quella sottile soglia che poi sconfina nell’idiozia. So accettare anche le critiche se costruttive. Quindi ben vengano! Le multe per ora le lasciamo fare agli ausiliari della sosta.....
3) Stai crescendo un figlio da papà separato. Ti va di raccontarci la tua esperienza e, soprattutto, il tuo prima e il dopo?
Anche se siamo separati, la madre c’è, ed è importante nella crescita e nell’educazione di nostro figlio nella mia stessa misura. Certo, ora che ha sei anni, probabilmente ha di me un’immagine differente, severa, ma allo stesso tempo più complice, più corresponsabile. Questo è normale, nel rapporto padre/figlio spesso s’instaurano dei meccanismi che generano un unione che, con il passare del tempo, diventa molto forte. Papà non si nasce, lo si diventa.
A differenza delle madri che hanno la predisposizione ad essere materne già da piccole, noi ometti, quando “aspettiamo un figlio”, ostentiamo da subito felicità, soddisfazione, appagamento e gratificazione ma al tempo stesso non siamo mai preparati ad affrontare la paternità. E quando il bimbo nasce è una tragedia.... non sappiamo mai come comportarci. Se sei troppo apprensivo sbagli, se lo sei poco, sei anaffettivo, se cerchi di dare una mano, spesso lo fai nel modo sbagliato, se non la dai sei un menefreghista...etc.
Le “donne mamme” dovrebbero capire che il miglior modo per farci diventare dei buoni padri è aiutarci. E questo succede molto raramente. Ora va meglio, dopo sei anni, finalmente ho imparato ad essere papà (spero di essere soprattutto un buon padre) ed è la cosa più bella che potesse succedermi nella vita. Vivo in funzione di mio figlio, costruisco e do vita ai miei progetti principalmente per lui e per il suo futuro. Ora poi mi batte già alla Wii e usa il pc meglio di me!
4) Il Family Cafè. Parlaci di questa tua splendida iniziativa e di come tuo figlio ti abbia ispirato nella realizzazione del tuo progetto.
Sì, stiamo per dar vita al primo ”Family Cafè” questa nuova realtà di bar per mamme e bimbi davvero unica a Milano. Siamo patrocinati dal Comune e siamo davvero felici di essere appoggiati in questa nostra iniziativa anche da “Bambini al potere!”
Come è nata l’idea? Beh, l’anno scorso ero a New York per lavoro ed una mattina con una mia cara amica ed i suoi due cuccioli di uomo (5 e 7 anni ndr.) siamo andati nei pressi del Central Park a fare colazione. Siamo entrati in questo posticino delizioso, tutto colorato e “familiare”, dove le mamme bevevamo il loro caffè, chiacchierando amabilmente, leggendo le loro riviste e lavorando sui loro computer, mentre i loro bimbi giocavano allegramente in uno spazio a loro dedicato.
Per me è stata una specie di folgorazione! Ho immaginato subito mio figlio in quel posto dove molti bambini facevano amicizia, seguiti da persone qualificate che ne monitoravano i giochi. Ho immediatamente pensato di replicare quel posto a Milano. Mi sono adoperato per riuscirci ed ora siamo finalmente alla fine dei lavori e verso gli ultimi giorni di Aprile se tutto andrà bene dovremmo fare l’inaugurazione (e qui ci starebbe bene un bel “in bocca al lupo!” ). Comunque ho chiesto anche a mio figlio di darmi dei consigli sugli “spazi gioco” e, nonostante i sei anni, devo dire che mi è stato di grande aiuto!
5) Come vedi la figura del papà oggi? E’veramente cambiato oppure, sotto sotto, sempre “omo” rimane?
Domanda difficile, la figura del papà è molto variata nel corso degli anni. Se guardiamo nell’antichità il padre era il cosiddetto “pater familias” ovvero il capo indiscusso di tutto il clan familiare, a lui erano sottomessi la moglie, i figli, gli schiavi e tutti coloro che ruotavano intorno alla sfera familiare. Su tutti costoro egli aveva un potere che conservava vita natural durante. Questo per tantissimo tempo (ahimè ancora oggi al sud molte famiglie sono completamente dominate dal padre padrone).
Verso la fine del 900 sono avvenuti moltissimi cambiamenti nella nostra società che hanno interessato anche i rapporti tra padre e figli, dando origine ad una figura paterna che si colloca in una posizione meno autoritaria, caratterizzata da un avvicinamento ad un modello che prevede l’interiorizzazione di una figura che rappresenta la capacità di costruire rapporti sociali adeguati, sviluppando un’immagine meritevole di se stessi.
Oggi la figura del padre è una delle figure di riferimento essenziali per la formazione e lo sviluppo della personalità di un figlio (specie se maschio) Il padre rappresenta un modello da seguire e impersona l’autorità riconosciuta sia a livello giuridico che sociale. Naturalmente se parlando di “omo” intendi colui che farfalloneggia, che ha la perenne sindrome di Peter Pan, è nevrotico, stressato, con uno stuolo di ex mogli o ex amanti rissose e piangenti, figli sparsi un po’ qua ed un po’ là.... beh allora quelll’omo è e resterà omo a vita!
6) Sei nato il 6 Gennaio. Se potessi inforcare una scopa di saggina, a chi porteresti il carbone e perché?
Si, anche se sono una befanina, (ma preferisco una scopa con gli esterni in pelle, navigatore, cambio automatico, bi turbo e full optional... è troppo “omo”? ) questa domanda non è facile.... istintivamente ti direi che sono davvero molte oggi le persone a cui porterei del “carbone . Ma non vorrei cadere nella trappola dell’essere troppo scontato. Mi limiterò a dirti che ne porto sempre un po’ nelle tasche per elargirlo a chi lo merita.... (e naturalmente non manca mai).
Grazie a Max, a Federico, a Silvio e a tutti I papà che ci accompagnano in questo difficilissimo e meraviglioso mestiere di genitore. Per non essere più soltanto “una mamma” o “un papà”, ma parte integrante di uno spettacolare progetto di vita corale nel quale non hanno ragione di esistere solisti o prime donne.